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Si tratta di uno spettacolo di denuncia, avvincente e crudo, costruito per avviluppare e confondere la cui trama si sviluppa con continui colpi di scena.
In questo testo si racconta il disagio e l’emarginazione. Nessuna concessione al buonismo di alcun tipo. La trama si sviluppa cambiando continuamente punti di vista, quello pubblico e quello dei media. Due versioni della stessa storia mostrate attraverso immagini proiettate dallo schermo, presente sulla scena, e quello più intimo ed inaspettato dei personaggi coinvolti nella vicenda.
Angeli una storia che si biforca nell’immaginario collettivo, racconta due storie parallele che sono la stessa storia vista da occhi differenti, il tutto attraverso la scelta estetica di una forma ibrida che resta in sospeso continuamente tra cinema e teatro, una forma drammaturgica che da qualche tempo distingue i nostri prodotti più importanti.
Si, è uno spettacolo ibrido Angeli, ed è stato costruito con grande profusione di mezzi utilizzando la cinepresa per dare maggiore forza alle immagini, e ponendo l’accento sulla necessità di spezzare le barriere che separano il cinema dal teatro e così consentire alla narrazione di raccontare una difficile vicenda permettendo al pubblico di scegliere da che parte stare invitandolo ad oltrepassare le coordinate normali del giudizio morale..
Lo vicenda è semplice, e racconta di due giovani, appartenenti al microcosmo degli invisibili, uno dei quali con forti disagi personali. Questi due giovani si ritrovano , dopo una serie di scelte sbagliate, dentro una storia più grande di loro. Dopo una sfortunata e maldestra rapina e la conseguente precipitosa fuga, i due , vengono circondati e rinchiusi all’interno di un capannone, assieme ad un ostaggio, un vecchio signore. Li si scoprono perduti e senza uscita. Il commissario, dopo alcuni tentativi di mediazione, capisce di aver a che fare con due balordi che hanno perso il controllo della situazione e con una serie di strategie riesce ad avvicinarli per cercare di evitare una tragedia, ma questa storia non prevede un lieto fine.
Lo spettacolo, attraverso un continuo cambio punti di vista, all’interno del palco e in video, permetterà al pubblico di conoscere tutti i fatti nella completezza dell’informazione.
Uno spaccato cinico e dolente sul mal di vivere, nel quale la poesia ha poco spazio, le lacrime sono amare di rabbia e la pace non è neppure desiderata.
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