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L’AMANTE

10 Novembre 2017
21:00
Akròama
L'Amante
L’AMANTE

[:it]

 giovedì 9 / venerdì 10 / sabato 11   novembre 2017
ore 21,00

Akròama

presenta

L’ Amante

di Harold Pinter

regia di
Lelio Lecis

con
Lea Karen Gramsdorff, Simeone Latini

spazio scenico  Lelio Lecis
costumi Marco Nateri
assistente regia Erika Carta
assistente scenografie Simone Dulcis

assistente costumi Noemi Tronza
direzione tecnica di Lele Dentoni
foto di Laura Atzori

 

Harold Pinter è unanimemente considerato uno dei drammaturghi contemporanei di maggior successo, nonché uno dei più acuti osservatori della società. In quest’opera vede attraverso la sua sensibilità il gioco di coppia senza ipocrisia ne giudizi preconcetti.

L’amante si regge su un gioco di riflessi di specchi, in cui non si sa dove il gioco abbia inizio o abbia fine. Tutto è possibile. Si potrebbe considerare un testo datato. Potremmo dire che rappresenta una critica alla borghesia del periodo, in realtà l’autore, non dando alcun giudizio di tipo etico e di costume, rimane tuttora attuale.

Pinter va certamente a toccare un tema delicato, che riguarda l’inconscio  e l’interesse che mantiene vivo un rapporto di coppia, attraverso il gioco del ribaltamento dei ruoli. Eppure, in questo gioco, l’opera potrebbe essere una critica alla società presuntivamente libera ed emancipata, che ritiene che non si possa amare o fare sesso se non tradendo ….

“L’amante” non è un testo che va a criticare un periodo, un costume sociale, un modo di relazionarsi e di gestire il desiderio, il testo non critica, non esprime giudizi, bensì osserva.

La forza dello spettacolo sta nel non dare risposte.

Quale dei due coniugi ha torto, quale ha ragione? Colui che vuole smettere o colui che vuole continuare? Esiste nell’intricato gioco dell’amore un sereno e pacifico finale al quale tendere per vivere insieme felici e contenti? Finché c’è tensione, c’è una storia ed è per questo che gli amanti dell’Amante vivranno per sempre.

Il sesso  è totalmente dedito al presente e ne distorce la percezione modificandola: riesce a contenere in se due cose difficilissime da tenere insieme: la fedeltà e l’infedeltà. Si può essere infedelmente fedeli e fedelmente infedeli. Se a questo gioco sul filo del rasoio si gioca insieme non si rischia l’ipocrisia, ma si rischia un pericoloso amore. Solo all’apparenza questo degli “amanti” è un matrimonio ipocrita, in realtà è un matrimonio onesto, che sussurra: tu mi basti ma se giochiamo ad essere tanti altri.

Pinter in questo spettacolo ha trasfuso un alito di immortalità, toccando temi che, nel profondo, spesso viviamo, che non osiamo confessare neanche a noi stessi, rendendo questo uno spettacolo quanto mai vivo e attuale.

[:en]

 giovedì 9 / venerdì 10 / sabato 11   novembre 2017
ore 21,00

Akròama

presenta

L’ Amante

di Harold Pinter

regia di
Lelio Lecis

con
Lea Karen Gramsdorff, Simeone Latini

spazio scenico  Lelio Lecis
consulenza e realizzazione scenografie Simone Dulcis
costumi Marco Nateri
assistente costumista Noemi Tronza
direzione tecnica di Lele Dentoni
foto di Luca Sgualdini / Stefano Fanni

 

 

Harold Pinter è unanimemente considerato uno dei drammaturghi contemporanei di maggior successo, nonché uno dei più acuti osservatori della società. In quest’opera vede attraverso la sua sensibilità il gioco di coppia senza ipocrisia ne giudizi preconcetti.

L’amante si regge su un gioco di riflessi di specchi, in cui non si sa dove il gioco abbia inizio o abbia fine. Tutto è possibile. Si potrebbe considerare un testo datato. Potremmo dire che rappresenta una critica alla borghesia del periodo, in realtà l’autore, non dando alcun giudizio di tipo etico e di costume, rimane tuttora attuale.

Pinter va certamente a toccare un tema delicato, che riguarda l’inconscio  e l’interesse che mantiene vivo un rapporto di coppia, attraverso il gioco del ribaltamento dei ruoli. Eppure, in questo gioco, l’opera potrebbe essere una critica alla società presuntivamente libera ed emancipata, che ritiene che non si possa amare o fare sesso se non tradendo ….

“L’amante” non è un testo che va a criticare un periodo, un costume sociale, un modo di relazionarsi e di gestire il desiderio, il testo non critica, non esprime giudizi, bensì osserva.

La forza dello spettacolo sta nel non dare risposte.

Quale dei due coniugi ha torto, quale ha ragione? Colui che vuole smettere o colui che vuole continuare? Esiste nell’intricato gioco dell’amore un sereno e pacifico finale al quale tendere per vivere insieme felici e contenti? Finché c’è tensione, c’è una storia ed è per questo che gli amanti dell’Amante vivranno per sempre.

Il sesso  è totalmente dedito al presente e ne distorce la percezione modificandola: riesce a contenere in se due cose difficilissime da tenere insieme: la fedeltà e l’infedeltà. Si può essere infedelmente fedeli e fedelmente infedeli. Se a questo gioco sul filo del rasoio si gioca insieme non si rischia l’ipocrisia, ma si rischia un pericoloso amore. Solo all’apparenza questo degli “amanti” è un matrimonio ipocrita, in realtà è un matrimonio onesto, che sussurra: tu mi basti ma se giochiamo ad essere tanti altri.

Pinter in questo spettacolo ha trasfuso un alito di immortalità, toccando temi che, nel profondo, spesso viviamo, che non osiamo confessare neanche a noi stessi, rendendo questo uno spettacolo quanto mai vivo e attuale.

foto di Stefano Fanni

foto di Luca Sgualdini

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